Il turista

Massimo Carlotto al festival Nebbiagialla 2009


Massimo Carlotto
Il turista
Rizzoli
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Con un rapido e melodioso giro di valzer Massimo Carlotto, dopo il recente e meritato successo letterario e teatrale del suo Il mondo non mi deve nulla, ci immerge nel fascinoso scenario di una Venezia a fosche tinte noir, e sceglie una “nuovissima compagnia di attori” per il suo Il Turista, in libreria dal primo settembre. E, da prestigiatore nato si diverte a stupirci calando sul tavolo un intrigante tris di personaggi: il serial killer, l’insopportabile ma diabolico protagonista con inclinazioni narcisistiche feticistiche, l’ex commissario sfigato (che sarà poi l’eroe?) e l’addetto alla sicurezza degli hotel un suo vecchio amico d’infanzia, ma zac! pronto a pescare la carta giusta e trasformarlo in un poker?
Due righe così tanto per spiegare un po’:
Il protagonista, nome di comodo Abel Cartagena, bello, biondo e sciupafemmine è convinto di essere un serial killer perfetto, imprendibile e non identificabile. Tutta la sua vita e la sua personalità infatti, da quando era un ragazzo difficile e pericoloso, è stata costruita e ruota intorno alla sua psicopatica e criminale perversione. L’ingente patrimonio di sua madre gli ha permesso di attaccare e uccidere le sue vittime (sempre donne) per suo vizioso piacere. Ha già colpito impunemente a Dublino, Siviglia, in Austria, a Bruxelles… Per questo gli investigatori di tutta Europa, che gli danno la caccia, l’hanno soprannominato il Turista.
Lui però si muove con sicurezza, nascondendosi ogni volta dietro un abile maquillage, sfruttando solo il caso e (logico no?) non colpisce mai due volte nella stessa città. E, in più, pur volendo far parlare di sé sui media, non lascia tangibili tracce, né sfida la polizia.
La, chiamiamola, incidentale causa scatenante dei suoi delitti sono le borsette firmate di grande marca. E tutto fila come un orologio finché a Venezia il caso fino ad allora suo alleato si trasforma in letale nemico, lo costringe a commettere un passo falso e a cacciarsi in una trappola, racchiusa nel modellino di una gondola, organizzata da chi vuole sfruttare le sue arti letali. Il cacciatore è stato incastrato e ora deve muoversi a comando.
Dopo di che, a braccarlo su incarico di Tiziana Basile, Vice questore, sua superiore e amica/nemica, sarà Pietro Sambo, ex capo della Omicidi, che paga un errore del passato ed è costretto a vivere ai margini, deriso dai veneziani, e abbandonato dalla famiglia. Un nuovo personaggio “normale” minato dai dubbi e dalle insicurezze ma che dovrà per forza fare i conti con la realtà.
La cattura del Turista gli permetterebbe di riconquistare onore e dignità. Ma per riuscire a prenderlo la sua strada è tutta in salita, bisogna violare tante altre regole e rischiare la vita mentre l’affollato tran tran turistico lagunare funge da schermo e copertura ad agguati e scontri inattesi, dai risvolti imprevedibili.
Con distaccata leggerezza, Carlotto ci introduce nella complicata geografia del nuovo crimine organizzato, che si avvale anche di specialisti inquadrati in un team di cattivi che si fa chiamare “Liberi Professionisti” contrapposto a una misteriosa squadra speciale di servizi segreti “buoni?” che assolda l’ex commissario e socio. Da sottolineare il sottile umorismo che gli fa attribuire ai vari sicari dei Liberi Professionisti nomi convenzionali di riconoscimento tratti dai serial televisivi più in voga al momento, vedi ad esempio Il trono di Spade.
Il turista di Massimo Carlotto è un romanzo intrigante che si apre piano piano al lettore, che si bea di trasognate descrizioni lagunari indugiando anche a tavola e di cui bisogna saper leggere tra le righe, godendo e apprezzando ogni piccola sfumatura.
Alla prossima con Sambo? Io ci conto!

Patrizia Debicke

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