Un po’ di storia vera tanto per introdurre il bel giallo storico di Stefano Di Marino, D-Books editore.
Les brigades du Tigre era il vero nome delle brigate mobili speciali della polizia francese che facevano uso di di mezzi “moderni” come telegrafo e automobile. Nel 1907, quando la Francia dovette far fronte a una nuova criminalità più veloce, internazionale e molto pericolosa, su richiesta del ministro Clemenceau, detto “le Tigre” (la Tigre e certo non per la sua gentilezza) les brigades furono inserite nelle squadre del Dipartimento di polizia. Il loro primo comandante, in sella dal 1907 al 1921 fu Jules Sébille, commissario capo della polizia parigina.
Les brigades du Tigre, dei “reparti” di élite, erano dislocati nelle maggiori città francesi. Gli uomini lavoravano a turno, in gruppi di cinque, ventiquattro ore su ventiquattro e, per difesa personale, facevano uso di Savate, l’antenato della boxe francese e della canne (un bastone lungo un metro circa).
E proprio il loro nome, Les Brigades du Tigre, fu dato nel 1974 a una serie di telefilm francesi che in 36 episodi (l’ultimo del 1983) raccontavano avventure che andavano dalla Belle époque agli anni 30, conditi dai costumi di epoca e da un’affascinante scenografia. I protagonisti dei telefilm erano agli ordini del commissario Valentin.
Nel 2006 Jérôme Cornuau riprese il soggetto di Les Brigades du Tigre per un film che portò l’unità di Valentin fino alla fine della Prima Guerra mondiale. Affrontavano la banda Bonnot nel 1912, indagavano segretamente su un prestito russo legato alla Triplice Intesa francese, russa , britannica, il tutto in un continuo clima di scontro tra polizie, con la Prefettura…
E nel 2016 Stefano Di Marino, romanziere provetto e francese di adottiva affettività, cedendo alle sirene dei ricordi, riprende da par suo la leggenda delle Brigades.
Siamo nel 1913, l’Europa si avvia ineluttabilmente verso la fine di un’era. I servizi segreti austriaci affidano a una specie di genio del crimine, il Fantasma, il compito di mettere la Francia in ginocchio con un piano diabolico. Quasi un patto con il diavolo.
E subito dopo un’ondata di delitti scuote la nazione. Per provare a fermarli, bisogna far intervenire le Brigate Mobili guidate dal Commissario Renard. Possibile che sia tutto legato alla scomparsa di un bieco truffatore giustiziato, ma poi visto fuggire dalla sua tomba? Eppure tutti hanno visto la sua testa tranciata dalla lama della ghigliottina. Ḕ pensabile che possa esserci un legame con il passato di Renard?
Chi è davvero LaScomun la sanguinaria complice del Fantasma? Cosa mai lo collega a un artista sfregiata e a un libro diario pieno di scottanti segreti?
Dire di più sarebbe un delitto. E invece bisogna andare a leggere il fumettistico e intrigante feuilleton giallo thriller di avventura di Stefano Di Marino che sa farci ripercorrere strade, piazze e rivivere situazioni della favolosa Ville Lumière di quell’epoca.
Le brigate del Tigre
Patrizia Debicke