Quello che ti nascondevo – Marina Di Guardo



Marina Di Guardo
Quello che ti nascondevo
Mondadori
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Dopo un prologo che ci immette nel vivo della vicenda, con la rappresentazione di un delitto mascherato da suicidio, Marina Di Guardo procede con capitoli sobri, indicati da semplici numeri trascritti in lettere.
In questo romanzo, nulla è come appare e indizi, spesso insignificanti, cambiano i ricordi e gli amori di un’intera esistenza.
Giacomo, imprenditore di mezza età, è rimasto vedovo: Allegra, la donna da lui amata, morta durante un’escursione in montagna, lo ha lasciato solo e ricco di rimpianti. Le sue notti, insonni e animate dai ricordi dei tempi passati, sono ravvivate da bicchieri di whisky e dall’ascolto della voce della moglie, registrata nei messaggi vocali da lui  custoditi sul cellulare come reliquie preziose
Nelle pieghe dei ricordi si insinua un dubbio: una voce di uomo, mai udita prima, gli appare appena percepibile sullo sfondo di un messaggio. Una furia mai conosciuta  si impossessa di lui che, per la prima volta, dubita di Allegra e osa infrangere password ed entrare nel suo PC, per scoprire la vita intima di una donna che si accorge di non aver conosciuto fino in fondo.
Quello che viene alla luce lo lascia senza fiato: la moglie aveva una relazione con un uomo che incontrava in un resort di lusso, frequentato da coppie clandestine. Inizia così una ricerca frenetica per scoprire il volto dell’amante e capire qualcosa in più di un tradimento che non avrebbe mai immaginato possibile. I mesi e gli anni precedenti vengono setacciati per scoprire crepe, indizi, finché Giacomo prende la decisione di trascorrere qualche giorno al Relais Villa Saurio, sul lago Maggiore, luogo degli incontri di Allegra con il misterioso amante.
Elena, receptionist della Villa, inizialmente restia a dare informazioni, fornisce a Giacomo dettagli e particolari da cui può ricostruire la vita segreta della moglie. Dalla disperazione iniziale trova così la forza per indagare, chiedere, coinvolgendo nella sua personale inchiesta Sofia, amica intima di Allegra, Nadia, sua collaboratrice, ed Elena stessa, che diviene per lui una presenza sempre più importante.
Quello che scopre lo amareggia: l’uomo amato dalla moglie aveva avuto relazioni con altre donne che aveva sempre condotto a Villa Saurio. Donne morte in maniera misteriosa e sospetta, come Allegra.
La vita di Giacomo prende una nuova direzione: non solo pedinamenti, avvistamenti, ricerca di notizie e informazioni ricavate da fonti diverse, ma anche desiderio di lasciar andare il ricordo di Allegra, che non era la donna che lui aveva idealizzato, e cominciare a pensare a sé, a una nuova possibile relazione. Elena, la receptionist di Villa Saurio, lo attrae per la semplicità dei modi, per la timidezza, discrezione, innocenza che manifesta in ogni sua azione. Giacomo ritrova fiducia in sé e nelle donne, apprezzando le qualità positive di Elena rispetto alla moglie o ad altre donne del suo ambiente, sofisticate e piene di misteri. Scoprire la verità diviene per lui un motivo in più per poter voltare pagina e tornare alle radici di una vita da sempre desiderata.
Attraverso piste, indizi via via sempre più chiari, scoperte, incontri, confidenze … Giacomo riesce a sbrogliare il bandolo della matassa. Una nuova vita si spalanca davanti a lui.
Ma… in questo romanzo, nulla è come appare e rimane il dubbio: chi ha veramente tenuto nascosto qualcosa? E a chi? Perché l’autrice ha voluto descrivere personaggi completamente positivi o completamente negativi? Cosa si nasconde dietro la troppa perfidia o la troppa bontà?
La risposta, in realtà, non è così nascosta.

Michela Vittorio

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