I gialli per ragazzi: Una lunghissima notte – Annalisa Strada



Annalisa Strada
I gialli per ragazzi: Una lunghissima notte
Pelledoca Editore
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Pelledoca, piccolo editore che con coraggio e passione ha scelto di pubblicare solo trhiller, mistery e gialli per ragazzi, coniugando brivido e paura, intrigo e indagine all’insegna dell’avventura, nella recente Fiera del libro di Bologna ha portato tre novità, tra cui spicca Una lunghissima notte . Ovvero, un crescendo di emozioni, ansie e terrori per la tredicenne Nilla, rimasta sola in casa quanto fa buio notte (anche il cane Gullo è andato in cerca di amori), salta la corrente elettrica, il cavo del pc risulta tranciato, le password errate, il cellulare scarico e il fisso muto. Per riattare il contatore bisogna scendere in cantina, terrorizzante al solo pensiero (luogo di morti vermi demoni), ma inutilmente. Il nuovo quartiere dove si è trasferita la famiglia, poco abitato e al momento vuoto, è simbolicamente ideale: un luogo senza nome né identità nel deserto della periferia tra una sfilata di villette a schiera non completate, con sparse tracce di umanità incapace di “coltivare la dignità del proprio habitat”, piuttosto di accumulare “la quantità e la varietà degli scarti di quelle vite” (mattonelle scheggiate, borse di plastica, bottiglie di vino accatastate tra il marciapiede e il contenitore dell’umido).
La tensione comincia a montare come un diesel sordo basso continuo. La ragazza cerca di barricarsi in una stanza, abbracciata sotto il piumone a Gullo che nel frattempo è tornato. Ma il cane salta fuori ringhiando ferocemente e in giardino scopre un cadavere. Finalmente Nilla chiama il 112 (non poteva farlo prima?). Ora, però, con un morto caldo quello che sembrava uno dei soliti racconti di paura e suspense cambia registro e rivela un intrigo criminale che rovescia la prospettiva allargando il cerchio dei responsabili proprio ai più insospettabili.
La struttura narrativa, che intervalla il racconto a brevi interviste ai vari personaggi (i vicini ostili, la ruvida badante della nonna, il padre e la sorella all’estero, un’amica), è interessante, anche se le interviste aggiungono poco alla storia.

Fernando Rotondo

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