Cicatrici – Anne Mette Hancock



Anne Mette Hancock
Cicatrici
Giunti
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Una gelida mattina di Febbraio a Copenhagen scompare il piccolo Lukas Bjerre, un bambino di soli dieci anni. E’ il secondo caso in cui il burbero poliziotto Erik Schafer e la giornalista Heloise Kaldan sono costretti a collaborare. Nel parco vicino alla Nyholm Skole viene rinvenuto il cellulare di Lukas, ove compare la foto del portone di un vecchio e fatiscente fienile, che sembrava un viso spaventoso. In realtà il piccolo Lukas soffre di pareidolia, un fenomeno per il quale alcune persone vedono volti in oggetti inanimati, ha queste ossessioni forse perché proviene da una famiglia disfunzionale, la madre Anne Sofie Bjerre fa abuso di alcool, il padre Jens Bjerre è un medico, picchia regolarmente il bambino. 
Ad un certo punto delle indagini viene ritrovato il piumino blu scuro di Lukas Bjerre, sporco di Warfarin, un veleno per ratti, sotto il ghiaccio al Kastellet. Brividi di paura!
Heloise Kaldan, la giornalista, sta attraversando un periodo di profonda crisi personale, devastata dalla morte del padre e incinta di un uomo che non ama, Martin Duvall, con una vecchia condanna per violenza sulla fedina penale. Heloise aiuta l’ispettore Schafer a risolvere il mistero, in contemporanea e in parallelo. Lisa Augustin è la partner di Schafer al Dipartimento reati contro la persona. 
Il thriller ha un doppio finale a sorpresa, cui si arriva confusi di seguire troppe linee narrative. I personaggi, come i genitori di Lukas, gli insegnanti e gli educatori della scuola risultano poco approfonditi, non interessanti e distraggono il lettore dalla trama narrativa. Anche i nomi in Danese e i luoghi di Copenhagen non sono facili da localizzare. Ma soprattutto è troppo il terrore di conoscere la fine che può aver fatto il povero bambino per seguire lucidamente l’intuito. Un puzzle complesso… Si arriva decisamente sconvolti al finale con molti più dubbi che certezze.

Cicatrici è il secondo thriller di Anne Mette Hancock pubblicato in Italia da Giunti Editore. Un thriller psicologico nordico con tratti noir. Lì dove prevale il paesaggio c’è una descrizione così accurata di Copenhagen, che solo chi la conosce molto bene può apprezzarla. Non è facilmente fruibile e di non semplice comprensione, molto confusionaria la trama. 

Valeria Arancio

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