La sconosciuta della Senna – Guillaume Musso



Guillaume Musso
La sconosciuta della Senna
La nave di Teseo
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È un Guillaume Musso in grande spolvero quello di “La sconosciuta della Senna”, il romanzo dello scrittore francese pubblicato da La Nave di Teseo. Un noir travolgente, in cui Musso è stato capace di mescolare di tutto con grande sapienza, dal mistery all’hard boiled, dall’esoterico all’horror, con un tuffo nel mito di Dioniso, disseminando indizi, trappole, colpi di scena che coinvolgono e travolgono i protagonisti della vicenda, ma anche il lettore che spesso si ritrova “punto e capo”, sospeso tra la realtà della storia e le impossibili ipotesi messe in campo da incontrovertibili fatti. Lanciando sul piatto con “nonchalance” anche grandi temi filosofici.

L’autore riesce a ricostruire con pazienza, intorno a una vicenda apparentemente assurda, una realtà ancor più incredibile, costellata da personaggi il cui lato oscuro,  emerge e stupisce per la violenza che cova sotto l’apparenza, a volte bonaria e insignificante, a volte tormentata. Un piano inclinato sul quale, tra finzione e realtà, rappresentazione teatrale e vita quotidiana, si scivola inevitabilmente verso una conclusione imprevedibile, passando attraverso un certo numero di cadaveri, che non è il caso di specificare altrimenti chi legge comincerà il conto alla rovescia e potrebbe perdersi in questo dettaglio, anziché lasciarsi trascinare nel vortice del mistero e dell’incredulità, che crescono pagina dopo pagina.

Siamo a Parigi, mancano cinque giorni a Natale, una giovane donna viene salvata dalle acque della Senna. Ha rischiato grosso, è praticamente nuda, non ricorda nulla e dopo le formalità di rito viene accompagnata al pronto soccorso, ma scappa facendo perdere le sue tracce. Il capitano di polizia Roxane Montchrestien, fatta fuori da suoi capi a causa di qualche guaio non meglio precisato, e assegnata all’Ufficio Affari non Convenzionali, una sorta di cimitero degli elefanti che ha in organico una sola unità: lei, mastica rabbia e pensa alle dimissioni. Anche perché non riesce più a trovare il suo posto nel mondo, quel mondo che aveva scelto con passione: la polizia.Nelle strade i manifestanti tendono agguati ai poliziotti, li invitano a suicidarsi. Insomma, il clima sociale è pesantissimo, la polizia viene attaccata da quelli stessi che è chiamata a difendere, e lei è pure finita ai margini. Ma la vicenda della sconosciuta, quasi annegata e poi scomparsa, l’attira, la incuriosisce. 

Avvia una indagine non autorizzata e dall’esame del DNA scopre l’identità della sconosciuta: è la pianista Milena Bergman. Peccato che la famosa musicista risulti morta in un incidente aereo di un anno prima. Il primo tassello per un mistero complesso è al suo posto. Roxane ha preso il posto di Marc Batailley all’Ufficio Affari non Convenzionali, il suo predecessore ha avuto un incidente proprio nella sede del servizio di polizia, è caduto per le scale ed è finito in rianimazione, dove lotta tra la vita e la morte. Raphaël, figlio di Batailley è un famoso scrittore ed era il fidanzato della pianista Milena Bergman. E anche il secondo tassello è al suo posto. La sconosciuta ricompare all’esterno della casa di Raphaël Batailley, una costruzione tutta a vetri, chiedendo aiuto, ma un sorta di satiro l’abbranca e la trascina via, colpendo poi lo scrittore che si era lanciato al loro inseguimento. E il terzo tassello è a posto.

Una storia molto complicata che ha più piani di lettura: da una parte un’indagine in cui l’impossibile sembra diventare possibile, un passato fatto di bugie che perpetua i suoi effetti fino ad esplodere, costringendo a far diventare verità una parte di quelle bugie, un ritmo narrativo incalzante che spinge il lettore in una sorta di discesa a rotta di collo per scoprire la verità, se ne esiste una sola. Dall’altra parte una lettura quasi filosofica, in cui la vita e la morte si mescolano diventando un “unicum”, permettendo di essere vivi e morti, presenti e assenti, reali e irreali (visto che lottiamo ogni giorno contro le costrizioni della realtà, sognando di evadere), verità e finzione, quotidianità e rappresentazione della stessa.

“La sconosciuta della Senna” si rifà anche alla vicenda di una delle più romantiche e enigmatiche figure che hanno caratterizzato una parte della letteratura, soprattutto agli inizi del Novecento: il corpo di una donna annegata nella Senna intorno agli anni Ottanta dell’Ottocento, una giovane di grande bellezza, tanto che un operatore dell’obitorio, impressionato soprattutto dal suo sorriso, fece una maschera mortuaria in gesso che fu poi riprodotta in tantissime copie, scatenando leggende e fantasie, anche in scrittori del calibro di Rilke, Nabokov, Camus e Aragon (citato da Musso per la sua definizione “la Gioconda del suicidio”).

Un romanzo con molte facce, tutte sorprendenti e intriganti, tanto da poter affermare che è il migliore scritto da Guillaume Musso negli ultimi anni. 

Michele Marolla

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