Enrico Marigonda – Sara Brezzi
Il misterioso furto in via del Rosmarino 31
Pelledoca
È un racconto poliziesco semplice semplice per bambini ai primi passi nella lettura autonoma, con personaggi precisi e individuabili nelle loro caratteristiche in situazioni che spesso richiamano i giochi infantili: caccia al tesoro, nascondino, indovina etc. Protagoniste una bambina e sua nonna. Anche stavolta il motore della storia è quello tipico del giallo per ragazzi, la curiosità. Non a caso la domanda più frequente dei piccoli nonché la più ossessionante per i grandi è: perché?
Mentre la radio dà la notizia del clamoroso furto al museo del famoso quadro La Bagnarola del pittore VanTrist ad opera della famigerata coppia Ildebranda Arraffon e Romualdo Ladroux (nomina omina), un urlo terrificante si alza nel palazzo di via del Rosmarino 31. È la nota attrice teatrale Pupotti a cui è stata rubata una preziosissima collana, il collier di Cleopatra: era posato sul lavandino in bagno, la finestra aperta…Rita Piperita, appassionata di gialli (ne ha letto ben 131) convince Nonna Margot, detective privata in pensione, a indagare. Insieme naturalmente.
Nel palazzo tutti sono sospetti. Nonna e nipote bussano ad ogni porta, fanno domande e scoprono una grande varietà di umanità: un esploratore pronto a partire per un tour fotografico in Kenia (o a fuggire?); due gemelli pestiferi ma disposti a scambiare utili informazioni con il silenzio sulle loro marachelle; uno strano biologo da 15 anni chiuso in casa al buio (un alieno? un criminale?); una signora che nasconde qualcosa sotto un lenzuolo; una scrittrice di gialli (22 dei quali Rita ha letto) che quando ascolta la storia del furto riconosce la trama del suo prossimo libro, il cui manoscritto però risulta scomparso dalla cassaforte (altro furto). Rita sbircia, si intrufola, cerca, trova, rischia e riferisce alla nonna. Tutti (o quasi) nascondono qualcosa, mentono, anche l’attrice. Infine, la nonna chiama la polizia e fa arrestare i colpevoli dei due furti, anzi tre. C’è anche una pedagogia implicita: le cose spesso sono diverse da come appaiono, occorre coltivare il dubbio e approfondire la ricerca della verità. Ma non è questa la cosa importante del libro, bensì la sua leggibilità.
Da 7 anni
