Libri per ragazzi: Misterioso furto al Museo delle mutande – Kim Crabeels & Melvin

Kim Crabeels & Melvin
Misterioso furto al museo delle mutande
Sinnos

L’invenzione delle mutande è stata senz’altro uno dei più grandi passi nella storia della civiltà igienica dell’umanità, paragonabile allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Tant’è che Bacci Pagano di Morchio, che nelle prime indagini non le portava, forse quale segno simbolico-identitario (ma de che?), ha dovuto rimettersele (censura? vergogna?), e che anni fa il portiere del Milan e della Nazionale, che giocava senza, è stato colto (a brache calate?) nel calcioscommesse. Questo volumetto molto divertente (anche per adulti disposti a tornare piccini), fatto di immagini deformate e grottesche con un po’ di testo e fumetti surreali e stranianti (parlare di graphic novel è una parola grossa) si può inserire nella categoria dei libri della cacca-pipì che tanto piacciono ai piccoli. Anche se qui manca la materia de cuius. 

Il Museo Reale delle Mutande è sempre stracolmo, soprattutto di frotte di bambini che corrono a comprare le costose mutande termiche con scalda-sedere integrato. Suona l’allarme antifurto, ma una rapida ricognizione mostra che sono al loro posto gli storici Mutandoni della Nonna (nell’ultima guerra servirono per costruire un dirigibile), le Mutande Preistoriche (quando i primi uomini erano pelosi come scimmie e avevano ancora la coda), gli Slip Postmoderni, compreso l’Anti-Slip che non si vede perché invisibile (opera d’arte? provocazione?). Nella Galleria d’Onore non mancano le mutande regali, quelle della Regina, di velluto rosso con lo strascico. Un urlo si alza: Hanno rubato le Mutande della Gioconda! Arriva la Regina in persona per un’Udienza (cioè interrogatorio imbarazzante): Via pantaloni e gonne, tutti in mutande! C’è chi si vergogna perché non le cambia da tre giorni, quelle di un fachiro sono sforacchiate dai chiodi, uno scozzese in kilt non porta niente sotto ecc. ecc. 

La soluzione del caso sicuramente non piacerà ai crociati del gender. C’è una morale in tutto questo? Certo che sì: tenere sempre un paio di slip o boxer nella borsa o borsetta, in auto o moto o cestino della bicicletta, non si sa mai. Soprattutto se si è in compagnia di una bambina o un bambino. 
Da 7 anni

  

Fernando Rotondo

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