Morte in Harley Street

Qualcosa però non quadra. Perché il dottor Mawsley non si era costruito una certa fama per poi commettere un errore così grossolano come iniettarsi una sostanza che, assunta in quelle dosi, è letale. E allora, se non è stato ucciso, se non aveva motivo di togliersi la vita, cosè successo?
Durante una cena con amici, del caso viene a conoscenza anche un professore di matematica con lhobby del detective. Si chiama Lancelot Priestley e la sua investigazione vuole arrivare, per sua stessa ammissione, a provare che non fu omicidio, non fu suicidio, ma non fu neanche errore. Perché può esistere una quarta alternativa. Anche se la mente umana non riesce a inquadrarla.
John Rhode (pseudonimo di Cecil John Street) firma questo geniale mystery dal titolo Morte in Harley Street, pubblicato dalla Polillo editore nellormai classica collana dei bassotti (suo anche il primo titolo della collezione, leccellente I delitti di Praed Street). E il genio sta tutto nella testa dello strano investigatore, che estrae dal cilindro unalternativa che, alla fine della storia, può fungere anche da nuovo punto di partenza: ma allora, che cosa è stato commesso se, non solo la legge, ma neanche letica, ha mai contemplato una definizione per un caso del genere?
La morte del dottor Mawsley suscita ipotesi e supposizioni. Ogni possibilità viene sezionata da ogni angolazione, ogni capello spaccato in quattro e poi in sedici. Niente. Il buco non offre ragno. Allora meglio affidarsi alla sentenza? Per niente. Quel verdetto anzi fa acqua da tutte le parti. Finché Priestley, sottraendo dal cappello delle soluzioni levidente e limpossibile, giunge alla verità. Per quanto improbabile. Ma che è stata possibile proprio perché diabolica.
Morte in Harley Street- john rhode - polillo
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