James McGregor è un famoso subacqueo, ex agente delle forze speciali.
Un giorno viene ingaggiato per trovare il relitto di uno yacht sprofondato ventiquattro ore prima. Nell’incidente non ci sono stati feriti e sia la passeggera che il personale di bordo sono illesi.
James inizia subito a indagare ma, appena parla con il capitano e la passeggera, si accorge subito che qualcosa non quadra. Le testimonianze sono discordanti e le tempistiche non tornano. Quindi decide fare un sopralluogo da solo, all’insaputa di tutti. Si reca quindi sul luogo del presunto affondamento e scopre che lo yacht è ancora integro. Ma solo per un momento però, perché, mentre lo sta guardando di nascosto, un boato riempie l’aria e la nave sprofonda negli abissi marini.
James procede come se non fosse successo niente e se lui non sapesse nulla. E’ deciso a scoprire il perché dell’inganno, ma quello che scoprirà metterà a rischio la sua vita e quella del suo socio.
Un romanzo avvincente con descrizioni che ricordano molto le atmosfere di Congo; il lettore viene trasportato in Giamaica e mentre legge può tranquillamente visualizzare davanti a sé le barriere coralline, le acque trasparenti, o addirittura affrontare uno squalo martello o un cucciolo di coccodrillo.
Il ritmo è ben cadenzato, incalzante, il libro si legge tutto d’un fiato e senza bisogno di pause. Anzi, dover fare una pausa sarebbe una tortura, perché la bravura di Crichton si rivela ancora una volta nei colpi di scena, nella suspense e nel totale coinvolgimento del lettore.
Anche se all’inizio può ricordare molto lo stile di Clive Cussler e la sua saga con Dirk Pitt, Al Giordino e la N.U.M.A., troviamo poi un susseguirsi di eventi completamente diverso che fa dimenticare il Crichton noioso e prolisso di Sfera e fa tornare ai tempi del suo spirito più avventuroso e del mistery.