Il silenzio degli abissi



Michael Crichton
Il silenzio degli abissi
Garzanti
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James McGregor è un famoso subacqueo, ex agente delle forze speciali.
Un giorno viene ingaggiato  per  trovare il relitto di uno yacht sprofondato ventiquattro ore prima. Nell’incidente non ci sono stati feriti e sia la passeggera che il personale di bordo sono illesi.
James inizia subito a indagare ma, appena parla con il capitano e la passeggera, si accorge subito che qualcosa non quadra. Le testimonianze sono discordanti e le tempistiche non tornano.  Quindi decide fare un sopralluogo da solo, all’insaputa di tutti. Si reca quindi sul luogo del presunto affondamento e scopre che lo yacht è ancora integro. Ma solo per un momento però, perché, mentre lo sta guardando di nascosto, un boato riempie l’aria e la nave sprofonda negli abissi marini.
James procede come se non fosse successo niente e se lui non sapesse nulla.  E’ deciso a  scoprire il perché dell’inganno, ma quello che scoprirà metterà a rischio la sua vita e quella del suo socio.
Un romanzo avvincente con  descrizioni  che ricordano molto le atmosfere di Congo;  il lettore viene trasportato in Giamaica e mentre legge può tranquillamente visualizzare davanti a sé le barriere coralline, le acque trasparenti, o addirittura affrontare uno squalo martello o un cucciolo di coccodrillo.
Il ritmo è ben cadenzato, incalzante,  il libro si legge  tutto d’un fiato e senza bisogno di pause. Anzi, dover fare una pausa sarebbe una tortura, perché la bravura di Crichton si rivela ancora una volta nei colpi di scena, nella suspense e nel totale coinvolgimento del lettore.
Anche se all’inizio può ricordare molto lo stile di Clive Cussler e la sua saga con Dirk Pitt, Al Giordino e la N.U.M.A., troviamo poi un susseguirsi di eventi completamente diverso che  fa dimenticare il Crichton noioso e prolisso di Sfera e  fa tornare ai tempi del suo spirito  più avventuroso e del mistery.

 

 

Micol Borzatta

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