Laura Bosio

Laura Bosio, originaria di Vercelli e milanese d’adozione lavora a Milano come consulente editoriale.

Ha scritto I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia), Le ali ai piedi (Mondadori 2002, Premio Selezione Rapallo Donna), La ricerca dell’impossibile (Leonardo-Oscar Mondadori 1999), Teresina, Storie di un’anima (Mondadori 2004), Le stagioni dell’acqua (Longanesi, 2007), finalista al Premio Strega, Pemio Viareggio e Premio Stresa di Narrativa.

Nel 1997 ha collaborato al soggetto e alla sceneggiatura del film di Silvio Soldini Le acrobate. È docente di Tecniche della scrittura presso il Master in Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. E’ la editor di Gianni Biondillo e Andrea Fazioli.

Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere

Avrei voluto scrivere (ho pudore a dirlo ma…) Guerra e pace, con quella interminabile festa iniziale, dove continuano a entrare persone, e che dà le vertigini. Quanto ai libri che ho scritto, sono il mio percorso, la mia ricerca, e, belli o brutti che siano, una parte di me.

Sei una scrittrice di genere o tout court, perché?

Credo di essere una scrittrice, perché non so. Beckett, rispondendo alla domanda rivolta da “Libération” a 400 scrittori di tutto il mondo: “Perché scrive?”, aveva detto: “Bon qu’à ça”, capace solo di questo.

Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare…

La Bibbia, a cui tornare e ritornare. I film di Bergman, le canzoni di Cole Porter.

Si può vivere di sola scrittura oggi?

Quale scrittore è mai vissuto di sola scrittura?

Favorevole o contraria alle scuole di scrittura creativa? Perchè?

Favorevole. A me è capitato di frequentare la scuola di scrittura di Giuseppe Pontiggia. Il suo insegnamento problematico, divagante, mai normativo, è stata un’esperienza decisiva.

ambretta sampietro

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