I segreti non riposano in pace – Luigi Guicciardi




I segreti non riposano in pace
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Con I segreti non riposano in pace, Luigi Guicciardi non cambia il suo scenario modenese  tradizionale, già teatro dei suoi romanzi seriali interpretati  del commissario Cataldo, ma ci presenta un nuovo personaggio. Stavolta infatti, portato in scena a sbrogliare una brutta  serie di omicidi in una Modena forse ancora più tenebrosa e violenta,  sarà un suo nuovo protagonista, il commissario Giovanni Laudani, a cui affiancherà, l’ispettore di Polizia Luca de Robertis.
Laudani, poco più che quarantenne, è più giovane di Cataldo, forse meno esperto, ma più scattante, insomma,  meno logica e più azione . Ciò nondimeno  ha due  qualità che l’accumunano a Cataldo: la curiosità e la pazienza coadiuvate da intelligenza, onestà, ma nel leggere  si intuirà presto che anche lui  è un uomo solo. Ha alle spalle infatti un legame famigliare ormai concluso, e vive un difficile rapporto con una donna.
Ma torniamo al libro e alla sua trama. Siamo dunque a Modena quando, di prima mattina, di una  bollente  giornata di inizio luglio, nell’appartamento all’ultimo piano di un edificio in via Cimone al n. 30. viene ritrovato senza vita il corpo di un uomo. Apparentemente morto per un infarto e  il primo referto del medico legale chiamato dai vicini,  lo giudica come una morte naturale.
Ma l’uomo, tale Giovanni Mazzamurro, prima che la vita li dividesse e si perdessero completamente  di vista, proprio qualche giorno prima, aveva scritto all’amico poliziotto De Robertis, suo vecchio compagno di scuola, una strana lettera che in cui spiegava di sperare in  una sua visita perché voleva il suo parere professionale (di poliziotto dunque) su una faccenda… Insomma, una lettera che puzzava maledettamente di richiesta di aiuto.
Ora l’ispettore di polizia Luca De Robertis è persona seria e che crede nel valore dell’amicizia… Ma quella lettera  da un qualcuno, mai più visto o sentito per anni, non gli aveva certo  messo le ali ai piedi. Primo perché l’aveva ricevuta ben cinque giorni dopo la spedizione e secondo perché non ignorava certe irregolarità con la legge di Mazzamurro. E solo quando alla fine si era deciso di andare a trovarlo, aveva appreso della sua misteriosa morte improvvisa. Infarto sarebbe  la versione ufficiale, ma lui ha seri dubbi.
Turbato e in preda a un vago senso di colpa, De Robertis si consulta con il suo capo,  il commissario Laudani che stima molto professionalmente e  con il quale ha un rapporto di massima  fiducia.
E Laudani l’ascolta e lo prende sul serio, c’è qualcosa … Insomma, percepisce  anche lui sentore di bruciato…
Comincia così, in modo insolito, un’indagine particolare,  strana e diversa, segnata all’inizio dalla mancanza di indizi e da una generale percezione di omertà. Una difficile inchiesta da svolgere in sordina, con una non semplice convivenza lavorativa con le idee del nuovo questore  che si scontrano con  le numerose e poco chiare frequentazioni di Mazzamurro. Scavando nella sua vita, il commissario Laudani e il suo vice, l’ispettore  De Robertis  si troveranno a dover affrontare una serie di situazioni intricate, navigando a vista tra boss della droga, faccendieri d’assalto, giocatori d’azzardo indebitati, preti coinvolti seriamente nel volontariato, enigmatici docenti  universitari, società finanziarie corrotte e boss della droga, terroristi islamici ed escort di lusso. Insomma destreggiarsi in tutta una valanga di false piste che sviano e complicano le indagini.
Modena nasconde dietro la sua immagine di città solida, tranquilla, il suo lato più oscuro in cui prospera la criminalità, legata ai locali dove si smercia la droga, si gestisce la prostituzione e con dure bande malavitose sempre in lotta tra loro. In più, nonostante una buona integrazione di tanti emigrati,  si temono sempre  infiltrazioni di esponenti del  terrorismo islamico, l’Isis.
Ma  l’esperienza e l’intuito porteranno  Laudani e De Robertis  a scavare con coraggio nel torbido di  una Modena sconosciuta ma attuale, dove cominceranno a spuntare come funghi altri cadaveri  per arrivare finalmente alla soluzione  e portare alla luce una verità scomoda e inattesa.
Un romanzo corale, ambientato a Modena, denso di misteri e di colpi di scena e l’extra di una drammatica storia d’amore. Una storia diversa, dal mystery giallo classico più conforme al personaggio Cataldo di  Guicciardi, e che pretendeva giustamente  altri e diversi interpreti.  Una trama coinvolgente che parte con un attacco investigativo tradizionale ma, in un successivo  sviluppo, incrementando il ritmo, la violenza e i colpi di scena, si trasforma in un intrigante thriller/ crime story.
Ma ora  mi piace chiudere  con le esplicative e conclusive parole pronunciate dall’autore in un intervista:
«Modena, comunque, resta il teatro principe delle indagini di Laudani, come lo era per quelle di Cataldo. C’è il centro storico, con un albergo di via Paolo Ferrari…. c’è viale Caduti in Guerra…c’è… viale Ciro Menotti, ma c’è anche strada Morane con le sue belle ville, e la questura in via Divisione Acqui, dove Laudani, come Cataldo, ha il suo ufficio. È insomma la Modena vera, contemporanea, a cui un lettore non modenese può accostarsi con curiosità, mentre un lettore modenese potrà confrontarla con la propria percezione personale dei luoghi».

Patrizia Debicke

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