Milano Pastis



Davide Pappalardo
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Milano,via Montenapoleone,15 Aprile 1964,una sensazionale rapina sconvolge il cuore di Milano. 5 rapinatori armati fino ai denti assaltano una gioielleria. “la banda dei marsigliesi” è arrivata a Milano per un colpo che segnerà la storia della città.
Fin qui la cronaca, lo spunto iniziale del libro, che poi però si concentra sulle storie personali, dei cinque uomini autori del sensazionale furto, intrecciandole con la realtà politica del tempo.
I rapinatori arrivano dalla Francia, dalla vita della provincia, dalle strade intorno al porto Di Marsiglia e dalle banlieu parigine. Figli di immigrati,esclusi dal boom economico, mai realmente integrati e che, sin da subito, da ragazzini, si sono trovati incatenati a un mondo che pareva avere già segnato il loro destino, di manovali o manigoldi, e tutti accomunati dal desiderio di rivalsa, dal sogno di svoltare, facendo soldi, molti soldi.
Speranze e desideri che vengono facilmente sfruttati da qualcuno che li assolda per una rapina che pare voler essere il primo atto dimostrativo di una strategia politica ben definita: la strategia della paura. La rapina in centro a Milano, con un uso di armi da fuoco spropositato, vuole essere una dimostrazione di forza, vuole instillare la paura nell’opinione pubblica, creando un clima di terrore, nel quale forze oscure sono più libere di muoversi e minare lo stato. E il clan dei marsigliesi si ritrova a essere una pedina in un gioco molto più grande di quanto possano immaginare.A combatterli uno stato e forze dell’ordine al momento ancora impreparati a gestire un tale evento, che solo anni più tardi verrà riconosciuto soprattutto come atto politico.
Un romanzo noir che, tra cronaca e fiction, racconta un periodo “nero” della nostra storia recente.

Cristina Aicardi

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