Note Noir – AA.VV.



A.A.V.V.
Note Noir
Fratelli Frilli
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Note di Noir. Note noir. Settima raccolta di racconti in memoria di Marco Frilli 

Presentata in anteprima nazionale il 3 novembre alla Feltrinelli di Genova, Note Noir/Settima raccolta di racconti in memoria di Marco Frilli, a cura di Armando d’Amaro, scrittore e buon amico del compianto editore ligure di origini toscane.  

Tanti autori e autrici dalle sponde del Po alla Sicilia, cinquantasei in totale, ancora una volta hanno raccolto l’invito della casa editrice genovese, specializzata in gialli e noir radicati nel territorio, e hanno costruito le loro storie attorno al tema delle note in noir, come già avvenuto in precedenza con le altre antologie anch’esse a tema specifico per dare omogeneità alle raccolte: Una finestra sul noir (2017), 44 gatti in noir (2018), Tutti i sapori del noir (2019), I luoghi del noir (2020), Odio e amore in noir (2021), Quei sorrisi in noir (2022). 

E anche questa volta parte del ricavato sarà devoluto dalla Frilli Editori alla Fondazione Gigi Ghirotti Genova che si occupa di assistenza socio-sanitaria ai pazienti che necessitano di cure.

I racconti, che si snodano lungo le quasi trecento pagine dell’antologia, sono diversi per stile e ambientazione, e catapultano il lettore in contesti suggestivi e realistici dell’italica provincia, caratterizzati da note che risuonano a volte gioiose e a volte sinistre, ma tutte preludono a misteri, rovelli, inghippi, omicidi da risolvere. 

E ovviamente compare spesso anche Marco Frilli, sia come spalla se non come co-protagonista o come figura evanescente, a dare ulteriore verve alla narrazione, interagendo coi personaggi e dando anche una mano a risolvere questo o quel caso, con una testimonianza casuale, una battuta o un colpo d’occhio professionale, da esperto di romanzi polizieschi qual è.

In totale i racconti sono ben cinquantuno, stante che alcuni di essi sono stati scritti a più mani. 

Struggente il racconto che il curatore, Armando d’Amaro, dedica all’amico Marco, ambientandolo nella loro Genova del 1943, quando la città si ritrova sotto attacco degli Alleati negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale. Ricorda l’autore: “Durante questo settimo, ultimo e indiscriminato bombardamento a ‘tappeto’ su Genova  – il primo era stato lanciato il 22 ottobre 1942 – una settantina di Lancaster del Bomber Command anglosassone sgancia 169 tonnellate di ordigni dirompenti e incendiari, usando come ‘punto di mira’ Piazza De Ferrari. Le vittime sono ‘solo’ un centinaio, grazie allo sfollamento di gran parte della popolazione, come la famiglia di Boccadoro, riparata a Calice Ligure, e tredicimila i senzatetto. Dopo l’arresto di Mussolini e la conseguente caduta del fascismo (25 luglio 1943), gli Alleati proseguono nelle incursioni per colpire l’opinione pubblica e spingere il governo Badoglio alla resa incondizionata; insieme alle bombe vengono infatti lanciati migliaia di volantini recanti il messaggio: “Il governo di Roma dice: la guerra continua. Ecco perché il nostro bombardamento continua”.

Il racconto si intitola Notte e dì ed ambientato al 7 agosto 1943. Protagonista il commissario Boccadoro, personaggio seriale di Armando d’Amaro, e Marco Frilli. Ecco l’incipit.

“Commissario Boccadoro…”.

Stavo rincorrendo i miei pensieri tra le ombre del tramonto quando il richiamo mi ha scosso. La voce è vicina, proviene da una zona buia, vicino all’ingresso dell’Accademia ligustica. Stacco le spalle dalla colonna – da quanto ci sono appoggiato? – e faccio un passo verso il portone, cercando di

distinguere i lineamenti di chi ha parlato.

“Beccaccini?”, chiedo.

“Vai a casa, dammi retta”, mi risponde l’ombra. Anche se non riesco a distinguerne i lineamenti capisco, dal tono di voce, che quell’uomo sorride… Ma non è il mio fido braccio destro, il timbro è troppo roco.

“No. Devo…”.

“Cosa? Ti preme così tanto mandare in carcere quell’uomo?”.

“Sì”, gli rispondo deciso mentre mi accendo l’ennesima sigaretta. Lui fa lo stesso, e alla luce tremolante dello zolfanello lo riconosco. “Tu sei quello che mi salvasti la vita durante la scorsa guerra, portandomi sulle spalle a ridosso delle nostre retrovie… aspetta: Marco. Mi sbaglio?”.

“Te ne ricordi ancora, dopo tanti anni…”.

“Come potrei dimenticare? Ma poi sei sparito, anche se avevi promesso che saresti venuto a trovarmi a Napoli”.

“Ho avuto da fare con altri miei…”.

“Cosa?”.

“Lascia perdere, non capiresti. Comunque ora sono qua, e ti ripeto: torna a casa”.

“Non posso”.

“Fai come vuoi, ma le cose non vanno sempre come desideriamo, ci sbatterai la testa e soffrirai”.

Quando stringo gli occhi per replicare incrociando il suo sguardo, l’uomo sembra sparito nel nulla. Sorpreso, ma deciso a proseguire la caccia, riporto la mia attenzione all’ingresso del Carlo Felice: sono quasi le otto e, per arrivare a casa prima dello scoccare del coprifuoco, tra un’ora, i musicisti

impegnati nelle prove dovrebbero iniziare a uscire.

Ed ecco, infine, come Armando d’Amaro presenta questa nuova antologia a cui non ha mai mancato di mettere il suo suggello con un proprio racconto.

Note e Noir, sono questi i due elementi al centro della settima antologia dedicata a Marco Frilli. Melodie di grandi compositori o semplici ‟canzonette” accompagnano questi cinquantuno racconti di talentuosi autori divenendone colonne sonore se non coprotagoniste. Nel cinema fatto di storie cupe e atmosfere inquietanti la musica è elemento essenziale: Profondo rosso privo dei suoni allucinati dei Goblin non perderebbe gran parte del suo pathos? D’altronde la composizione di un racconto e quella di una melodia sono in qualche modo simili: in entrambi bisogna trovare il ‟ritmo” giusto che prenda il lettore o l’ascoltatore per condurlo fino al termine del brano. Il giallo/noir è oggi il genere che sicuramente riesce a raccontare meglio, nelle sue diverse sfumature, la nostra contemporaneità delineando un ritratto della società estremamente realistico, fatto anche di disagi e violenza. Come scrisse Leonardo Sciascia: “nel poliziesco il tempo… non più scandito da condizioni e condiziona-menti, è come sommerso in una fluida e opaca corrente emotiva…”. La stessa corrente emotiva prodotta, di fatto, da certa musica. Ecco il motivo dell’aver voluto accoppiare i due generi in racconti dove personaggi nati dalla fantasia dei cinquantasei autori (alcuni scrivono a più mani) spesso incontrano l’indimenticato Marco Frilli rendendolo realisticamente e mai retoricamente vivo e nel pieno della sua infaticabile attività. Che aggiungere? Buona lettura!

Ed eccoli dunque gli autori che hanno prestato le loro penne a questa nuova antologia: Massimo Ansaldo, Adelaide Barigozzi, Alessandro Bastasi, Michela Bellini, Maria Bellucci, Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone, Mauro Biagini, Marco Bonini, Nicola Calleri, Rino Casazza, Roberta Castelli, Maria Rosa Cresci, Valentina Cucinella, Armando d’Amaro, Francesco D’Aniello, Sabrina De Bastiani & Daniele Cambiaso, Emanuele Delmiglio, Maria Cristina Dibari, Daniela Domenici, Elio Esposito, Massimo Fagnoni, Dario Falleti, Morena Fellegara, Luisa Ferrari, Domenico Ippolito, Fabio Livoti, Sabrina Lombardo, Davide D. Longo, Enrico Luceri, Achille Maccapani, Federica Marchetti, Nathan Marchetti, Pietro Celestino Marengo, Maria Masella, Leonardo Massabò, Isa Maurice (Mariavittoria Isaja e Maurizio Miro Gatti),  Roberto Mistretta, Sergia Monleone, Roberto Negro, Andrea Novelli, Lorena Poggi, Alessandro Reali & Lorenza Malusà, Nicoletta Retteghieri, Giorgio Rizzo, Irene Schiavetta, Barbara Squassino, Giada Trebeschi, Maria Teresa Valle, Paola Varalli, Laura Veroni, Massimo Villa. 

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