O tu o lui – Giuseppe di Piazza



Giuseppe di Piazza
O tu o lui
HarperCollins
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Le radici non sono fatte di aria. E i legami di sangue non sono acqua che scorre e va, ma nodi che stringono e segano.

Se ne renderà ben presto conto il siciliano Rosario De Luca, Sari, figlio di una coppia di palermitani venuti al Nord alla fine degli anni Cinquanta: Giuseppe e Agostina De Luca. Sari è nato nel 1960 e porta lo stesso nome e cognome di suo nonno, don Sasà, diminutivo di Rosario, uomo di rispetto ben noto alle forze di polizia ma morto nel suo letto di cancro e con la fedina penale pulita.

Pochi anni dopo i genitori di Sari persero la vita in un incidente stradale sul lago di Como. Lui non aveva più parenti diretti in Sicilia. Cresciuto nell’opulento nord Italia dalla famiglia brianzola del socio del padre, che l’aveva adottato, Sari della Sicilia non ricorda nulla, non sa nulla, non parla una sola parola in siciliano.

Grazie alla nuova famiglia ha avuto un’infanzia serena, ottimi studi ed è diventato un top manager nel mondo editoriale. Raffinato amante della letteratura, aduso a confrontarsi con autori pluripremiati e storie di carta, con un nuovo matrimonio ormai stanco alle spalle, un figlio mai conosciuto davvero, Alessio, il top manager Sari, si diletta anche a citare Duca Lamberti, il medico/investigatore protagonista noir della quadrilogia milanese di Giorgio Scerbanenco.

Ha un fresco amore, Valeria Zanotta, molto più giovane di lui. E con lei, quando già il tramonto della vita comincia a baluginare, Sari sogna di rifarsi davvero una vita e vivere felice. 

Ma le radici non sono fatte di aria. E i legami di sangue non sono acqua. Il passato ritorna. Dalla Sicilia, un suo lontano cugino, Mommo Spadaro, dell’omonima famigghia palermitana, ha bisogno di un prestanome per un affare multimilionario che coinvolge anche i cugini d’America. Un accordo apparentemente lecito tra mafia e investitori franco-svizzeri per i parchi eolici in Sicilia.

Serve un manager dalla fedina penale pulita. Un uomo al di sopra di ogni sospetto. E per convincere Sari De Luca, mentre lui si trova per lavoro a Barcellona, rapiscono Valeria.  Mommo però farà uccidere lo stesso Valeria da un sicario di cosa nostra e Sari a quel punto stravolgerà i piani di cosa nostra, si trasformerà egli stesso in boia e crivellerà di piombo Mommo Spadaro, rimanendo a sua volta ferito gravemente.

Si sveglia, in ospedale e confessa i suoi crimini. Vuole collaborare, ma sa che la mafia non perdona e il fratello di Mommo, Aspano Spadaro, gliel’ha giurata. Sari ignora del tutto la grammatica mafiosa e vola quindi a Palermo per confrontarsi con lui faccia a faccia. E dalla capitale sicula si dipanerà ulteriormente la trama.  

Giuseppe Di Piazza padroneggia il noir italiano con eleganza e sapienza e ci regala uno spaccato dell’Italia dei giorni nostri: non solo mafia e affari, ma corruzione di Stato e legami che sanno di sangue e radici. E sembra volerci ricordare che nessuno è mai del tutto al sicuro, specie quando il passato torna a bussare alla porta e presenta il conto, portandosi dietro una lunga scia di vite vissute e spezzate.

 

Roberto Mistretta

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