Inside the list

Dopo l’esplorazione delle classifiche europee della scorsa settimana, torniamo a dare un’occhiata agli stravolgimenti della nostra. La prima eclatante novità è che la Trilogia Millennium di Stieg Larsson è parzialmente ridotta del terzo capitolo, mentre gli altri due romanzi Uomini che odiano le donne e La ragazza che giocava col fuoco, rimangono rispettivamente in quinta e decima posizione. Parafrasando un noto reality televisivo “l’eliminato di questa settimana” è La regina dei castelli di carta, anche se il romanzo resiste nella top ten dei titoli di narrativa straniera più venduti. Idem per Erri de Luca, che rimane in vetta alla classifica della narrativa italiana, ma in quella generale cede il primo posto ad una new entry: Wilbur Smith con il suo Il destino del cacciatore (Longanesi, p. 501 euro 19,60).
Già perchè non è un caso se Smith, rodhesiano di nascita e sudafricano d’adozione, si è guadagnato il soprannome di “Mr Bestsellers”. Alzi la mano chi non ha mai letto un suo libro. Son convinta che saranno in pochi, considerato che ha venduto qualcosa come 110 milioni di copie dei suoi 32 romanzi pubblicati in 45 anni di carriera. Il nuovo libro riprende la sterminata saga delle famiglie Courteney e Ballantyne, i cui destini lo scrittore, – cui un editore americano anni fa gli aveva persino suggerito di cambiare nome «Perché uno scrittore che si chiama Smith non potrà mai diventare famoso»- ha fatto finalmente intrecciare. Insomma, una storia mozzafiato dal sapore di mare, di giungla, di amori passionali, di scorribande nel deserto.

Dall’Africa a Bellano la strada è lunga, ma solo due posizioni separano Wilbur Smith dal terzo in classifica, il medico e scrittore Andrea Vitali. Almeno il cappello (Garzanti, p. 405, euro 17,60) racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille difficoltà dell’impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice. A ritmo di valzer e mazurca, con il contorno di marcette e inni, l’autore – che Giovanni Pacchiano de Il Sole24ore ha definito “il degnissimo epilogo di una grande tradizione romantica”- s’inventa un’altra storia tutta italiana, fatta di furbizie e sogni, ripicche e generosità, pettegolezzi e amori. Già, perchè la forza delle storie di Vitali sta proprio in quest’innata capacità di ascolto delle vicende della gente comune che egli trasforma in romanzi dall’avvolgente allegria nonostante la malinconia.

E non è certo la malinconia a fare da sfondo al romanzo che occupa la quarta posizione della top ten della settimana: Il Cerchio del lupo (Piemme, p.359, euro 20,00). Il maestro del thriller Michael Connelly, guida anche stavolta il suo Hieronymus Bosch (nomen omen) nell’inferno della Los Angeles contemporanea. In una sorta di rovesciamento delle situazioni, Bosch, parte dalla confessione di diversi omicidi ad opera di Raynard Waits per poi procedere a ritroso verso il luogo del delitto.
Chiudono la classifica Patricia Cornwell, che scende al sesto, seguita da Antonia Arslan, Paolo Giordano e Daria Bignardi, che si ferma in nona posizione.

francesca colletti

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