The Sinner (La peccatrice)
Cora Bender sembra a tutti gli effetti una ragazza normale. Giovane, bella, sposata con Gereon e madre di un bambino di 18 mesi. Lavora con il marito nella ditta del suocero e ha una casetta indipendente, piccola ma ordinata e pulita. Una vita lineare, ripetitiva, il lavoro dal lunedì al venerdì, la spesa il sabato mattina, magari un cinema alla sera, con il marito mentre i suoceri tengono il nipote. Eppure qualcosa non va, in lei c’è qualcosa di irrisolto, di oscuro che la porta a pianificare il suicidio. E’ metodica, pensa a tutti i dettagli. Lascia la casa pulita e ordinata, la dispensa ben rifornita dopo l’abituale spesa del sabato mattina. Organizza con il marito una gita al lago: l’acqua ha da sempre una forte attrattiva su di lei, è in grado di calmarla, ma al contempo di spronarla a portare a termine il suo piano. Porta il figlio a riva, a fare il classico bagnetto, è il suo modo per salutarlo, vuole lasciargli un ricordo piacevole, giochi nell’acqua, nella stessa acqua in cui ha deciso di morire. Sembrerà un incidente, semplicemente si spingerà troppo al largo e non riuscirà a rientrare a riva, si lascerà trascinare dalla corrente. E’ metodica e precisa. Solo l’ultima merenda, con il figlio, il tempo di sbucciargli la mela… e accade. Cora Bender, uccide accoltellando a sangue freddo il ragazzo sdraiato sull’asciugamano di fianco al suo. Inizia così The Sinner, la peccatrice: poche pagine e troviamo già il morto e l’assassina, che con estrema lucidità confessa il suo gesto. Ma manca il movente. Perché Cora ha commesso un omicidio il giorno che aveva pianificato fin nei minimi dettagli il proprio suicidio? Il racconto in terza persona narra la vicenda, così come si svolge, intervallato da capitoli in prima persona. E’ la voce di Cora, che racconta la sua vita, l’infanzia, la famiglia, la sorella malata della quale lei diventa dipendente, sia fisicamente che emotivamente, fino al punto di esserne manipolata, il fanatismo religioso della madre, che la convince di essere sempre e comunque sbagliata, una peccatrice appunto, da cui il titolo del romanzo. E’ un viaggio nella sua psiche che attraverso vicende passate e non completamente risolte, svela, pagina dopo pagina il perché di un gesto apparentemente così folle. Ad accompagnarla in questa discesa agli inferi della sua mente, è il commissario Rudolf Grovian, incapace di accettare come semplice pazzia il gesto commesso.
The sinner è un romanzo costruito al contrario. La ricerca non è basata sull’identità dell’assassino, che viene svelato fin da subito e per di più non nega l’omicidio, né tantomeno cerca giustificazioni. La vera ricerca è sul movente, sul perché una ragazza apparentemente normale diventa una fredda e lucida assassina. La domanda che ci si pone sempre è: cosa ti è successo, Cora?
The sinner
Lucia Cristiano